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Appalti, la tracciabilità dei flussi finanziari è obbligatoria

lentepubblica.it • 25 Ottobre 2023

appalti-tracciabilita-flussi-finanziariL’Anac, in un recente parere, evidenzia che la tracciabilità dei flussi finanziari è sempre obbligatoria negli appalti: ecco le motivazioni dell’autorità.


Nel suo parere rilasciato il 3 ottobre 2023, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha posto una notevole enfasi sull’obbligo di assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari nelle procedure di appalto pubblico. In questo articolo, approfondiremo le ragioni sottese a questa direttiva e il suo significato nei contratti pubblici.

La tracciabilità dei flussi finanziari negli appalti è obbligatoria

La normativa concernente la tracciabilità dei flussi finanziari richiede la sua osservanza in ogni caso in cui risorse pubbliche vengono allocate all’esecuzione di contratti pubblici, senza distinzioni in base al tipo di procedura di selezione.

Questo significa che la sorveglianza dei flussi finanziari è un requisito imprescindibile indipendentemente dal fatto che un appalto sia stato assegnato attraverso un’asta pubblica o attraverso altri metodi di selezione.

Nel suo parere, l’Anac fornisce una guida chiara riguardo alle regole da seguire per garantire la tracciabilità dei flussi finanziari. Queste regole coinvolgono una vasta gamma di attori, tra cui:

  • appaltatori principali
  • subappaltatori
  • subcontraenti
  • e persino i soggetti che ricevono finanziamenti pubblici, inclusi quelli provenienti dall’Unione Europea.

Obiettivo della Normativa

La legge n. 136/2010 ha come obiettivo principale prevenire infiltrazioni criminali e combattere l’operato irregolare di imprese con legami alla criminalità organizzata. L’Anac enfatizza che la legge è stata ideata per garantire la massima trasparenza nei flussi finanziari relativi ai contratti pubblici.

Si tratta di una legge con finalità antimafia, concepita per contrastare le attività criminali e l’infiltrazione della mafia nell’assegnazione e nell’esecuzione di contratti pubblici.

L’Anac sottolinea che queste regole si applicano a qualsiasi situazione in cui ci sono risorse pubbliche coinvolte, indipendentemente dalla natura del rapporto tra l’amministrazione pubblica e il contraente, ampliando la loro portata anche ai contratti al di fuori del codice dei contratti pubblici, come, ad esempio, i servizi socio-sanitari erogati tramite il sistema di accreditamento.

Il testo completo del parere

Potete consultarlo qui.

 

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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